UOMINI NUOVI PER
UN MONDO NUOVO
NUMERO 3 SETTEMBRE 1999

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INDICE

Lettera del Presidente

Dagli atti del convegno missionario nazionale 

Il comi interpella i giovani
L’esperienza di Messina

Un nuovo presidente per la Focsiv

Mettiamoci gli occhiali rosa


Carissimi,
mentre la vita della nostra associazione cerca faticosamente di non segnare il passo e di andare sempre avanti, mentre il Signore ci pone davanti nuove sfide alle quali, pur con tante difficoltà, stiamo cercando di rispondere (mi riferisco soprattutto allo studio del nuovo progetto in Panama e alla preparazione di quello del Senegal), vorrei fare alcune riflessioni prendendo spunto da quanto ascoltato nell'ultima assemblea della Focsiv dove c'è stato un cambio di presidente.
Di quello che si è detto sul futuro troverete un ampio resoconto all'interno, mentre qui vorrei sottolineare due passaggi del discorso del presidente uscente che credo possano essere di aiuto per tutti noi che lavoriamo o siamo vicini all'attività del Comi e di tutte le ONG di volontariato internazionale.

Il primo è un richiamo ai nostri valori cristiani. Citando la consegna del papa del 1997 di "approfondire l'impegno di rinnovamento della Federazione secondo l'ispirazione evangelica, ponendo sempre più al centro delle scelte personali e associative la persona di Gesù Cristo" Luca Jahier ci invita a riaprire con serietà la questione della nostra identità cristiana per la quale oltre al contributo insostituibile degli assistenti, giochiamo un ruolo di primo piano noi laici che ci lavoriamo, con le nostre scelte quotidiane e il nostro modo di lavorare. Il richiamo è quello di non lasciarsi travolgere dal turbinio delle cose da fare riscoprendo, a livello personale ma anche associativo, il valore della propria identità originaria che è nel Vangelo.

Il secondo è un invito a non perdere di vista che il fine ultimo del nostro agire sono le cause dei più poveri. Non bisogna mai dimenticarlo per non cedere alle tentazioni di lasciarsi travolgere dalla competizione interna e dal desiderio personale d far emergere i propri interessi.
Queste sottolineatura fatte da chi, per anni è stato al centro di accesi dibattiti politici ad alto livello, di problematiche interne, di discussioni di vario tipo, mi ha fatto pensare come i valori veri, quelli del vangelo, se vissuti con passione non si esauriscono mai.
Le difficoltà e i problemi, la scarsità di risorse finanziarie e la carenza di risorse umane disponibili con spirito di gratuità, lo scoraggiamento umano e la fatica di ogni giorno, niente possono fare di fronte ad impegno fondato sulla convinzione vera che ogni uomo ha diritto ad un vita degna solo perché è un fratello, senza nessun'altra motivazione!
Concludo con l’augurio che Luca Jahier ha fatto a tutti noi Organismi della Focsiv, un augurio che centra il senso più profondo dell'esistenza della nostra e di tutte le associazioni cristiane che si occupano di chi nel mondo sta peggio di noi:
"Passeranno i soldi, il MAE, le leggi, ...Ciò che non passerà mai è la continua disponibilità di uomini e donne che, non per soldi, vogliono mettere a disposizione le proprie capacità per la causa dell’uomo. Vi auguro di non cessare mai di scommettere soprattutto su questo, di non perdere la freschezza di questa sfida, di progettare ogni giorno i modi di farne il vero centro dell’impegno associativo e della proposta sociale e politica."

Raccogliamo anche noi questo augurio con l'entusiasmo di chi ci crede davvero!

Giovanni

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Dagli atti del convegno missionario

Nel settembre dello scorso anno come ricorderete, si è svolto a Bellaria un "Convegno Missionario Nazionale" molto importante sia per la vastità dei temi trattati, che per il numero dei partecipanti e per la qualifica degli esperti intervenuti: certamente rappresenterà un punto di svolta per l’oggi – "l’epoca del post-moderno", della Chiesa Missionaria ad gentes.
Già vi avevamo dato un resoconto dell’evento con i primi commenti, ora scorrendo le pagine del folto volume degli atti pubblicati qualche mese fa vogliamo soffermarci su un aspetto che ci riguarda da vicino.
Una tavola rotonda presieduta dal Prof. Felice Rizzi, relatori il Sen. Boco, Luca Jahier, la Sen. Patrizia Toia e il prof. Tosi verteva sul volontariato e la cooperazione internazionale.
Venivano evidenziate grosse problematiche che negli ultimi tempi hanno frenato il corso e lo sviluppo della cooperazione italiana, notoriamente quello della "malacooperaizone". Ma dopo un azzeramento che è seguito a livello di leggi e di misure governative, urge oggi una nuova linea che difenda i principi della cooperazione e l’urgenza di estremi bisogni in tre quarti dell’umanità.
Luca Jahier ha sottolineato lo spirito di profezia del volontariato internazionale e come il volontariato cristiano pone al centro pone al centro la persona, coniuga i grandi ideali con la concretezza.
Ha indicato come parole chiave la dimensione educativa (nel senso di operare un liberazione) e la dimensione relazionale (perché dove le persone lavorano una accanto all’altra si può generare un cambiamento). Nel rapporto con le istituzioni, dove queste sono deboli, occorre un volontariato forte per far crescere l’Istituzione.
La senatrice Patrizia Toia, sottosegretario agli Esteri, ribadisce la disponibilità del governo di lavorare in questa direzione. Sono necessarie più attenzione, più decisione, più pressione politica e dialogo con le ONG. La cooperazione deve essere strumento di cambiamento dei nostri modelli e delle situazioni del Sud.
Il prof. Tosi, presidente del CEFA, sottolinea come l’esperienza delle ONG cristiane di volontariato sia cresciuta nel servizio e nella formazione; l’idea del volontariato cristiano è quella del Vangelo: si fa prossimo all’uomo e opera per il suo sviluppo integrale.
Lo sviluppo economico è insufficiente, può essere ambiguo; il progetto d’intervento deve quindi mirare, non solo a migliorare il reddito delle famiglie, ma anche a inserire i benefici in una crescita della comunità nella reciprocità.

Sono perciò necessari:
a) una grande coerenza (stile di vita sobrio e rispettoso) perché quanto si propone divenga anche credibile;
b) il monitoraggio e la valutazione degli interventi
c) un giusto tempo da dedicare alla formazione dei quadri (mentre il ministero tende ad approvare progetti di breve durata).

L’impegno di missionarietà del volontariato cristiano si esprime nelle sue motivazioni profonde, nello stile del servizio, nel rigore professionale e nella testimonianza della vita quotidiana. L’impegno ideale deve coniugarsi e mediare continuamente con la realtà storica concreta evitando il rischio di diventare uno strumento funzionale ai meccanismi contro i quali è impegnato a lavorare.

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Il comi interpella i giovani

Nella nostra Messina, città di mare e di sole varie e ricche sono le realtà di vita cristianamente impegnata che in questi anni si sono realizzate anche grazie alla presenza dei Missionari Oblati di Maria Immacolata. Tra queste realtà da circa tre anni ci siamo anche noi, piccolo gruppo missionario di giovani laici "Beato Gerard", che insieme abbiamo scelto di testimoniare la realtà del Cristianesimo nel proprio vissuto e di aprirci alla conoscenza del volontariato per il Terzo Mondo e dell’annuncio.

Una tappa fondamentale del nostro cammino è stata la partecipazione di alcuni di noi ad una breve attività missionaria, svoltasi nell’estate di tre anni fa a Ripalimosani (CB) : dove (insieme alle COMI) abbiamo conosciuto il COMI e Giovanni Baglivo in particolare.

Da allora abbiamo fatto nostro "L’obbligo di impegnarsi per lo sviluppo dei popoli…" (Giovanni Paolo II S.R.I. n° 32) nel nostro territorio messinese.
Sappiamo che per essere aperti e solidali ad ogni popolo, ci sono tante strade, ma per noi il COMI ha le caratteristiche (Documento Base COMI) "giuste" per il nostro sentire.

LA SCELTA DI VITA "di chi percorre un cammino di fede in maniera seria, consapevole e motivata" come quella di Mario che ha "iniziato venendo a conoscenza e condividendo alcuni aspetti della realtà del COMI, contribuendo alla realizzazione di piccoli progetti di autosviluppo e così compiendo concretamente il passaggio, se pur piccolo tra ciò che si sente dire sui Paesi del Sud del Mondo e ciò che si può realmente fare".

LA GRATUITÀ di tale scelta, che, Carmelina, "spinta da una vocazione missionaria, ha sentito di condividere all’interno del nostro gruppo, e che si è fatta vita vissuta quando abbiamo aderito all’iniziativa del COMI di finanziare un microprogetto in un villaggio del Senegal, attraverso la vendita di panettoni; nell’esperienza fatta in alcune parrocchie abbiamo avuto modo di cogliere la cordialità, la carità e i gesti concreti di gente comune, che ha contribuito a rendere quest’iniziativa non un incarico da svolgere, ma una grazia".

LA CONDIVISIONE che ha determinato Cinzia e Nino a fare da novelli sposi "un viaggio insieme in Uruguay per conoscere e toccare con mano un’altra realtà attraverso l’esperienza diretta, vissuta con la gente del luogo, esperienza da cui senza dubbio se da una parte ci fa sentire fragili e impotenti di fronte a tanti problemi sociali, dall’altra ci fa credere che il nostro contributo, anche se è una goccia nell’oceano, può insieme a quel mare di gocce di solidarietà, inondare queste terre aride d’amore". Stefania, rivelando il comune sentire di tutti spiega il nostro cercare di essere COMUNITÀ "in cui non si vive affatto la cosiddetta ‘spersonalizzazione’ che è tipica del gruppo, ma al contrario ciascuno di noi è continuamente chiamato a mettersi in discussione, ad aprirsi, perché solo conoscendo bene se stessi si può donare agli altri".

Il nostro impegno con il COMI è ancora all’inizio, di un cammino per costruire insieme una coscienza maggiore del potenziale di noi giovani impegnati.

Gruppo Missionario "Beato J. Gerard"

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Un nuovo presidente per la Focsiv

L‘assemblea della Focsiv che si è svolta a Roma il 18 settembre 1999 ha eletto il nuovo presidente nella figura di Agostino Mantovani, proveniente dall’organismo SVI di Brescia.

Il nuovo presidente nel suo discorso programmatico ha detto tra l’altro "le persone che operano nella Foscivi intendono essere portatrici di una loro cultura nel nome della carità così come indicato dalla Chiesa stessa, intesa come unità e che è stata espressa negli anni da oltre dodicimila volontari Focsiv….
L’Unione Europea è una scelta valida e in questa ci riconosciamo ma avremo un autentico avvenire solo se sapremo dotarci di strumenti appropriati per viverla… Se cè però un discorso che oggi, nei fatti, può risultare perdente in Europa, è proprio quello del volontariato. Ci sono uffici importanti, se non addirittura strutture ed istituzioni, che hanno un rapporto di rifiuto nei confronti del volontariato … sembra crescere il concetto che fare volontariato equivalga a fare assistenza tecnica; mentre noi sappiamo che ci va aggiunto ben altro.
La Focsiv, si regge su due gambe: una è rappresentata dai valori ideali l’altra dai servizi. Se ne funziona una soltanto l’organismo è zoppo. Occorre un collegamento armonioso tra valori e servizi e più specificatamente occorre che i servizi siamo "conditi" dai valori, di certo va recuperata la solidarietà tra le ONG federate.
Il nostro è un percorso in movimento e più ancora è di ricerca di quella tensione ideale nei confronti dei poveri che ci porta verso il Sud del Mondo, solo per questo le ONG stanno assieme.
Le urgenze del Kosovo, dell’Albania o della Turchia (dopo il terremoto) ad esempio, esistono e meritano il massimo riguardo, anche se per la Focsiv il Sud del Mondo, oltre che da questi , è rappresentato dai tanti paesi, dell’Africa, Asia e Sud America, senza dimenticare che il sud del mondo è anche dietro l’angolo delle nostre case, per i più poveri della nostra società. Cresce la presenza degli immigrati e occorre una risposta che vada oltre l'emergenza. Occorre tener presente il flusso dei migranti può essere influenzato da una maggiore e più mirata cooperazione internazionale.
Nel rispetto delle idee partitiche di tutti, sono convinto che il sistema economico attuale continuerà a produrre ricchezza soprattutto per i più ricchi e solo parzialmente anche per i più poveri; sicuramente cosi come è non produce benefici complessivi. E’ Paolo VI che afferma che ‘lo sviluppo non si riduce alla semplice crescita economica. Per essere autentico sviluppo deve essere integrale, il che vuol dire alla promozione di ogni uomo e di tutto l’uomo’. Per questo sia la Focsiv che le singole ONG dovranno essere più attente all’agire della politica, come la sentinella che veglia nella notte.
Guardiamo con attenzione agli interventi pubblici per il nostro settore, ma i soldi sono esclusivamente un mezzo. Ridurre la questione del volontariato alla pura disponibilità di risorse, pubbliche o provate che siano, è fuori luogo, perché volontariato vuol dire soprattutto risorse ‘umane’ riversate nel Sud del Mondo, immerse tra le gente e tra i problemi del Sud del Mondo, non secondo un modulo tecnico, ma in un quadro di entusiasmi.
Per questo il nostro volontario non è solo l’esperto, anche se può esserlo per il nesso con la realtà locale. Il nostro volontario non proviene da un lista lunga e anonima, si sa da dove viene, si sa cosa può fare, perché soprattutto deve condividere. Questo volontario è uno che affianca, che non intende sopraffare, che sa spendersi in una realtà diversa dalla sua.

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Notizie

E’ stata approvata in Aula del Senato, il 29 settembre, la legge di riforma della cooperazione. E’ un passaggio importante, che accade prima della finanziaria e potrà così essere di grande utilità per adeguate pressioni sugli stanziamenti per il 2000. E’ un risultato, però, da analizzare con una doverosa attenzione ai dettagli: emergono, infatti, alcune questioni non soddisfacenti da riproporre alla Camera dei Deputati, tra cui la suddivisione delle responsabilità, la gestione dei volontari e cooperanti, i benefici fiscali alle Ong


Il prossimo 4 dicembre si celebrerà la giornata mondiale del volontariato.
Quest’anno la giornata sarà incentrata sul tema della donna e sulla promozione della condizione femminile in sintonia con l’invito del parlamento Europeo che ha chiesto per il 1999 una azione di sensibilizzazione contro la violenza nei confronti delle donne
Per tale ricorrenza sarà organizzata una serata a Roma che vedrà la presenza del famoso scrittore cileno Luis Sepulveda e sua moglie in qualità di padrino e madrina della manifestazione. Ci sarà inoltra il chitarrista brasiliano Irio De Paula e una mostra sulla figura della donna e sul suo ruolo da protagonista nei processi di sviluppo.


Coma già sapete stiamo anche lavorando alla preparazione di nuovi progetti per i quali, dietro richieste giunteci da alcuni paesi, sembra cominciare a prendere corpo qualcosa.
Durante le prossime vacanze di Natale infatti un rappresentante del COMI si recherà in Panama per lo studio di fattibilità di un intervento richiestoci da una ONG locale.
Sull’attività di quest’ultima e sul probabile progetto vi daremo maggiori informazioni nel prossimo numero di Uomini Nuovi.

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METTIAMOCI GLI OCCHIALI ROSA

Prendendo lo spunto da Bob Geldof e altre rock star che sono stati ricevuti dal Papa per il loro impegno contro i debiti del Terzo Mondo e dall’immagine di uno di loro che ha offerto i suoi occhiali da sole al Papa, vorremmo comunicarci alcune note positive di vita vissuta torno a noi.

Una nostra socia, insegnante in una scuola superiore statale a Roma che ha raggiunto il traguardo della pensione al termine dell’anno scolastico 1998/1999, sapendo che nella sua scuola vige l’usanza di un regalo per l’occasione, ha timidamente espresso il desiderio che la somma raccolta fosse devoluta piuttosto a favore di una microrealizzazione del nostra ONG. Con sua sorpresa è stata accolta la sua richiesta che inizialmente appariva insolita. L’iniziativa ha destato interesse da parte di vari colleghi e suscitato interrogativi concreti.

Questo episodio ci dà spunto di ricordare che qualcosa di simile si può realizzare nell’occasione di prime Comunioni, Matrimoni, Lauree o altre celebrazioni importanti per cogliere l’occasione di dimostrare che si vuole vivere davvero quello stile contro corrente che è proprio del volontario autentico.

Citiamo a questo proposito – da Famiglia Cristiana n. 36 – un trafiletto interessante dove si parla di lista di nozze un po’ insolita in cui figurano "lettini, copertine, sacchi di lenticchie ecc. " a favore di bambini nel Sud del Mondo preparata da due giovani sposi.

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