UOMINI
NUOVI PER
UN MONDO NUOVO
NUMERO 4 DICEMBRE 1999
EDIZIONE ON LINE
INDICE
Carta didentità del Volontario FOCSIV
Prospettive per un nuovo progetto: Il Panama
Intervista a Daniele Marsan
Carissimi,
abbiamo da poco iniziato il 2000 con la sensazione di aver vissuto, in
parte influenzati dai media, un evento epocale.
Al di là delle numerose chiacchiere sulla vera o falsa fine del millennio, è certo che
tutti, chi più chi meno, in questo cambio di anno, un pizzico di emozione in più lo
abbiamo provato. Per lo meno noi cristiani, del mondo occidentale.
Questo però non deve distrarci troppo. Per la maggior parte dellumanità questa
data non ha avuto molto significato.
Per molte persone 2000 è un numero che non dice nulla, per molte altre il calendario è
diverso, per moltissime i problemi sono tanti che non hanno certo pensato a festeggiare.
Per noi cristiani però è una data importante: è lanno del Giubileo bimillenario.
Un evento sicuramente carico di emozioni, una grande occasione di conversione e crescita
spirituale.
Ma non può e non deve essere solo questo!
Deve anche essere un momento di maggiore attenzione, da parte di tutti,
ai problemi di intere popolazioni che continuano a soffrire ingiustamente.
Come sempre sono le parole del Papa che ci stimolano energicamente in questa direzione.
Nella bolla di indizione dellAnno Santo infatti leggiamo al punto 12:
Si deve
altresì creare una nuova cultura di solidarietà e cooperazione internazionali, in cui
tutti specialmente i Paesi ricchi ed il settore privato assumano le proprie
responsabilità per un modello di economia al servizio di ogni persona. Non deve
ulteriormente essere dilazionato il tempo in cui anche il povero Lazzaro potrà sedersi
accanto al ricco per condividerne lo stesso banchetto e non essere più costretto a
nutrirsi con quanto cade dalla mensa. Lestrema povertà è sorgente di violenza,
di rancori e di scandali. Portare rimedio ad essa è fare opera di giustizia e di pace.
Non credo ci sia bisogno di ulteriori commenti. Siamo tutti chiamati ad un impegno
maggiore, a dare risposte concrete, ad una conversione di vita attraverso la Carità e la
solidarietà.
In questottica si inserisce anche tutto il movimento che si è creato, e che sta portando i suoi frutti, intorno alla proposta dello stesso Papa di remissione del debito estero. In queste settimane si stanno intensificando in tutto il mondo le iniziative a tale riguardo e tra queste anche quella della CEI a cui la Focsiv sta dando il suo prezioso e cospicuo contributo anche attraverso loperato dei suoi organismi. In questo saremo impegnati anche noi del COMI con delle iniziative che vi faremo sapere.
LAnno Santo quindi deve essere per tutti unoccasione per
ritrovare entusiasmo e passione nelle azioni di aiuto e di cooperazione.
In questottica siamo lieti di poter dire che la missione in Panama ha lasciato
intravedere concrete possibilità di collaborazione con lAssociazione delle Madri
Maestre e dei Padri Maestri ed ora siamo al lavoro per la preparazione del progetto.
Questo numero di Uomini Nuovi esce infatti con un po di ritardo proprio perché
abbiamo atteso il ritorno di Daniele dal Panama per potervi dare maggiori dettagli sul
questo nuovo fronte che si sta aprendo per il COMI.
Intanto prosegue la nostra attività in Africa con il Centro di Formazione Agricola in Ciad e lappoggio alla cooperativa di contadini in Senegal dove ci sono anche le nostre infermiere al lavoro nei dispensari delle Suore Francescane dei Poveri.
Un buon anno santo a tutti con limpegno di viverlo con un
atteggiamento di vera conversione e di appassionato impegno a favore dello sviluppo.
Ritornano le parole del Papa: questanno di grazia possa toccare il cuore di quanti
hanno nelle loro mani le sorti dei popoli!
E anche il nostro.
Giovanni
Carta didentità del Volontario FOCSIV
LAssemblea della FOCSIV ha approvato un documento proposto
dalla "Commissione Volontariato" frutto di studio, scambio e riflessione sui 30
anni di storia della Federazione.
Esso ne chiarifica i valori, i principi, le scelte e le metodologie caratterizzanti.
Poiché riteniamo che tale documento sintetizzi i valori fondamentali delle nostre
attività di volontariato vogliamo condividerlo con voi dandone una pubblicazione delle
parti essenziali.
Premessa
Lesperienza maturata nei Sud del Mondo e la conseguente
comprensione della articolazione delle cause del "malsviluppo" intrise di errori
storici, distorsioni politiche, interessi economici e conflitti di potere, ha cancellato
ogni illusione della prima ora circa la possibilità di influire, in modo rapido e
positivo, sui destini dellumanità. Se a questo si aggiungono la complessificazione
del contesto delle società di appartenenza e le conseguenze legate al fenomeno imperante
della globalizzazione, possiamo in parte spiegare la grande diversificazione delle
"espressioni" con cui oggi, anche allinterno della Federazione, si
concretizza il servizio di volontariato internazionale. La molteplicità dei carismi, se
protesa a testimoniare luniversalità del Vangelo e così contribuire alla
definizione di una "spiritualità" di comunione, costituisce la multiforme
ricchezza che scaturisce dalla libertà che Dio ci lascia nello scegliere come inserirci
nella Storia della Salvezza che Egli conduce.
Oggi allinterno degli organismi della Federazione vi è la compresenza di
espressioni diversificate di servizio alle popolazioni del Sud. A fianco delle presenze
più tradizionali di volontari di lungo periodo impiegati in progetti di sviluppo, gli
organismi impiegano anche personale per brevi periodi.
Requisiti
La professionalità e la gratuità del servizio, la disponibilità personale e la
programmazione, la propria crescita e la realizzazione dellaltro, la tutela e
garanzia istituzionale e lo spirito di rinuncia, sono le componenti che, diversamente
combinate tra loro, consentono di rispondere adeguatamente alle esigenze espresse dalle
realtà dei Sud che sempre motivano ed attivano le iniziative di volontariato.
Il quadro entro il quale leggere il nostro volontariato internazionale cristiano è quello
costituito da un lato dalla cooperazione internazionale e dallaltro dalla vocazione
missionaria della Chiesa.
Listanza etica alla quale ci rifacciamo e che può almeno in parte eliminare
lambiguità delle finalità della cooperazione rendendola "più giusta",
è che essa si ispiri ai valori della solidarietà: che sia cioè animata dalla ricerca
del bene comune.
Il nostro studiare e cercare di comprendere e modificare i complessi problemi dello
sviluppo dei popoli, il nostro trattare le cose dellordine temporale nelle questioni
di carattere sociale, culturale, politico e tecnico, è orientato al loro ordinamento alla
luce della Parola di Dio.
La preghiera, lEucarestia, la vita quotidiana nelle nostre Comunità, il Magistero
sono le fonti cui attingiamo le energie decisive per il nostro operare.
Ciò non mortifica, ma al contrario vivifica, il nostro pieno coinvolgimento nelle
strutture e nelle istituzioni civili ed ecclesiali attive nella cooperazione e nella
solidarietà internazionale.
Lessere espressioni della società civile ci da la credibilità e la ragione per
essere co-protagonisti nella definizione delle politiche e nella gestione delle risorse
delle istituzioni pubbliche. Sentirsi profondamente appartenenti al popolo di Dio ed alla
Chiesa ci spinge alla continua ricerca ed alla fattiva costruzione della comunione della
Chiesa universale.
Modalità
Il nostro essere operatori di solidarietà è indirizzato a tutto luomo ed a tutti
gli esseri umani. Per questo il nostro servizio non può essere disgiunto da uno spirito
di povertà e di sacrificio, da un atteggiamento di ascolto e di attenzione ai valori
culturali e spirituali dellaltro, da una capacità di autentico dialogo
interculturale ed interreligioso, da una testimonianza di condivisione e di compassione
dei destini degli uomini e dei popoli.
Il rispetto della persona, lopzione preferenziale per i poveri, la difesa dei
diritti e la promozione della giustizia e della pace, la salvaguardia del creato sono le
scelte che concretamente ci fanno operare per la presa di coscienza della dignità umana
che favorisca il riconoscimento del protagonismo delle comunità e dei popoli nella
costruzione della propria storia.
Non solo supporto tecnico
Il nostro cooperare solidalmente con i popoli dei Sud è teso alla promozione di uno
sviluppo sostenibile e partecipato. Esso non può essere ridotto alla sola dimensione
tecnico-economica; non può basarsi sulla mera semplice accumulazione di beni e di
servizi, ma comporta unequa distribuzione di questi e ancor più la liberazione da
ogni forma di schiavitù che assoggetta luomo. Cooperare significa rispondere alle
profonde esigenze delluomo nel pieno rispetto delle mentalità e delle culture.
Lappiattimento del servizio di volontariato alla mera fornitura di assistenza
tecnica alle realtà dei Sud è, oltre che riduttivo, fonte di ulteriore confusione con
altre figure operanti nel campo della cooperazione internazionale.
La denuncia unita alla capacità propositiva per un cambiamento sono elementi
imprescindibili dal servizio di volontariato. Per questo riteniamo che questo abbia anche
una profonda dimensione politica essendo chiamato a contribuire alla instaurazione di
condizioni di giustizia combattendo tutti gli ostacoli costituiti dalle strutture
realizzate dallegoismo umano e dal desiderio di dominare.
Il volontario internazionale è manifestazione di solidarietà tra individui e tra
comunità, di universalità e di pace, di disponibilità e di servizio, del primato
dellamore e della carità. La professionalità e le competenze dei volontari non
basterebbero da sole a giustificare linvio di persone anche se rimangono elemento
portante degli interventi promossi dagli Organismi della Federazione. Idealità e
professionalità sono le due componenti da valorizzare in reciproca sintonia vivendole con
pari preoccupazione.
Volontariato come scelta di vita
La scelta di volontariato è fondamentalmente unopzione personale. E la
risposta propria ed originale allaver ascoltato la voce degli oppressi ed il loro
grido di liberazione. E la decisione di optare per uno stile di vita che subordina
il modo di vivere e di ordinare la propria personalità a valori umani e spirituali. E
questo è indipendente dal periodo di servizio concretamente prestato in un Paese dei Sud
che può essere limitato nel tempo. Questo stile deve essere prima della partenza e
protrarsi dopo il rientro arricchito dalla eccezionale esperienza di condivisione condotta
durante il servizio.
Selezione e Formazione
Gli Organismi, quali garanti della dimensione progettuale e comunitaria del servizio
volontario, devono assumere e valorizzare queste tensioni affiancandole ad un instancabile
lavoro di animazione e orientamento dei propri volontari. La centralità della persona e
la visione delluomo che discende dalla Parola devono potersi esplicitare anche nei
confronti dei volontari, riservando ad essi adeguati percorsi formativi e di
accompagnamento che consentano la piena realizzazione delle aspettative personali.
E in tale contesto che i nostri Organismi sono disposti ad accogliere ed inviare
persone che non condividono la fede cristiana, purché disponibili ad un pieno rispetto
delle scelte dellorganismo che si traduca altresì in atteggiamenti concreti non
contraddittori.
Questi presupposti rendono necessario un adeguato periodo di formazione che gli Organismi
garantiscono ai candidati volontari prima della partenza e durante il loro servizio in
loco. Tale formazione considera, oltre gli aspetti e le problematiche legati alla realtà
di impiego del volontario, al progetto ed al settore in cui essi presteranno servizio, gli
ambiti di cultura e spiritualità che sottendono ogni impegno concreto potendo contare su
una durata adeguata. Consapevoli che la necessaria maturità umana e spirituale richiesta
ai volontari non può essere raggiunta nei tempi seppur lunghi di formazione previsti
dagli Organismi si tende a selezionare e formare persone che hanno già maturato
esperienze di servizio in realtà ecclesiali e civili di provenienza. Il collegamento con
realtà nazionali di volontariato e impegno civile diventa ambito privilegiato e sinergico
dal quale attingere i volontari e nel quale far rifluire le esperienze acquisite.
Volontari rientrati
Il volontariato-scelta di vita deve poter contare su di un adeguato sostegno e su di una
opportuna programmazione del dopo servizio al rientro in Italia. La possibilità di
rilettura della propria esperienza disponendo di adeguati mezzi e risorse, la messa al
servizio della società civile e della comunità ecclesiale dellesperienza maturata
in loco sono oggetto di programmazione e di intervento da parte degli Organismi.
I volontari rientrati costituiscono una preziosa risorsa capace di riorientare
loperato degli organismi. Essi sono testimoni di uno stile di vita fondato
sullinterdipendenza tra i popoli e le culture. Sostenerli nei loro sforzi di non
omologazione alle logiche imperanti nelle società dei Paesi ricchi, e valorizzarli quali
testimoni del necessario cambiamento degli stili di vita del Nord del mondo è impegno
fondamentale per gli Organismi di riferimento.
Immigrati
La presenza crescente di immigrati dai Paesi dei Sud nella società italiana le
problematiche connesse alla nuova dimensione interculturale ed interetnica del nostro
Paese, sono un esempio degli ambiti su cui innestare proficuamente i volontari che hanno
avuto la possibilità di condividere e convivere con le realtà da cui gli immigrati
provengono e di verificare con esse i propri sistemi valoriali.
Il Panama si è affacciato nella vita del nostro Organismo, attraverso
M. Alessandra Bonetti, una nostra socia e membro dell'Istituto delle COMI che, nell'arco
degli ultimi cinque anni si è recata in quel paese dietro invito dell'Associazione delle
"MADRI MAESTRE" con soste di lunghi periodi per offrire la sua competenza di
esperta montessoriana.
Ultimamente, poi, ravvisando la possibilità di un progetto di sviluppo e promozione ci ha
interpellati. Per studiarne la fattibilità è stato quindi inviato Daniele Marsan,
agronomo ed ex volontario
Ecco qui di seguito l'intervista realizzata al suo ritorno, per noi, dalla moglie Giovanna.
Come mai avete scelto proprio il Panama ?
Faccio una piccola premessa: conosco il COMI da più di venti anni; da circa un anno mi
sono riavvicinato all'organismo per collaborare e sono partito per questa missione in
Panama perché l'attuale presidente, attraverso Alessandra, ha pensato che esistano gli
elementi per iniziarvi un programma di sviluppo rurale. Il mio viaggio è durato circa
venti giorni visitando sia Città del Panama che altre zone del paese.
Hai parlato di sviluppo rurale, ma hai anche accennato al fatto che
sono stati inseriti anche altri ambiti. Quali?
Il progetto riguarda tre ambiti fondamentali: quello agricolo (miglioramento delle
tecniche agricole, inserimento di nuove colture, nuovi mezzi materiali); il settore
igienico sanitario e della puericultura che è rivolto soprattutto alle mamme, in
generale, (miglioramento dellalimentazione, dell'igiene, la cura dei bambini - che
è molto importante); e infine c'è il settore che riguarda costruzioni e artigianato,
(miglioramento dellhabitat sia nel settore edile che nel settore della falegnameria
).
Anche unattività artigianale che può avere un fine commerciale
?
Questo non l'abbiamo contemplato, ma si può ipotizzare.
Qual' è la controparte ? Ho visto nelle foto dei gruppi di una ventina
di persone per ogni comunità. Come si pongono? Sono pronte a collaborare ?
La controparte ufficiale è costituita dalle "Madri Maestre", un'associazione
che è nata nel '71, fondata da una coppia: Enrique, un diacono permanente, e Flora
Eugenia. Sono persone veramente fantastiche perché hanno una grandissima fede e sono
andate avanti fra mille difficoltà. Questa organizzazione ora è presente in tutto il
paese e anche altrove come in Honduras; S. Salvador e Costa Rica.
E quante sono le comunità esistenti in Panama?
Attualmente sono circa duemila donne già formate.
Quante comunità avete visitato ?
Ne abbiamo viste sei , fra quelle più povere dove dovrebbe nascere il progetto. Devo
aggiungere che, ad esempio, rispetto alla mia esperienza in Africa, ho potuto constatare
come qui in Panama, la gente, pur essendo povera e priva di mezzi è molto motivata, molto
desiderosa di progredire, ha voglia di lavorare, di darsi da fare. Mi sono commosso
quando, a Cañazas, che è una comunità molto lontana, quasi sperduta, una donna che, tra
l'altro, è una disabile su una sedia a rotelle, mi ha detto: "Daniele, la tua venuta
qui, la tua proposta, quanto ci hai detto, è per noi veramente un segno di
speranza". Questa frase mi ha colpito profondamente.
Come in tutti i paesi del Terzo Mondo, anche qui, ci sono moltissimi bambini festosi che
danno un tono particolare a tutto il quadro. Mi è apparso, perciò, un paese giovane e
pieno di vita. Inoltre è un paese pacifico perché, contrariamente agli altri paesi del
Terzo Mondo , non si vedono quasi mai militari in giro. Ne ho chiesto a Enrique il perché
e mi ha spiegato che da quando in Panama non c'è più un governo militare, non esiste
più lesercito, ma solo la polizia.
Per quanto riguarda il progetto agricolo, come sono i loro appezzamenti
di terra? Sono molto estesi? C'è l'acqua? Sono facilmente raggiungibili?
L'aspetto positivo è che il progetto dovrebbe svilupparsi in forma comunitaria. Questi
contadini sono già abituati a lavorare in gruppo perché hanno avuto una formazione da
parte delle "MADRI MAESTRE"" per cui sono già sensibilizzati su vari
aspetti e potrebbe essere facile far nascere delle cooperative. In ogni comunità,
cè un terreno comunitario che coltivano e che serve per il gruppo delle "Madri
Maestre"
E' di loro proprietà ?
Sì, o è stato comprato da loro o è stato donato da qualcuno perché bisogna tenere
presente che l'obiettivo ultimo e più importante di questa Associazione sono i bambini,
cioè la cura e lo sviluppo dell'infanzia. Questo è qualcosa che mi sembra bellissima.
Infatti, nel corso delle visite fatte, sempre veniva ribadito che si lavora perché i
bambini crescano bene nel fisico e nello spirito in quanto l'infanzia è il futuro del
paese; tutto perciò è fatto in funzione dei bambini. Anche quanto sta portando avanti
Alessandra è un lavoro di promozione umana partendo dall'evangelizzazione. Lei, infatti,
promuove le donne e i bambini partendo dal Vangelo e facendo capire loro come il Vangelo
riscatta e dà importanza alla persona umana e particolarmente alle donne e ai bambini che
sono gli elementi più deboli di questa società.
Le varie comunità sono in contatto tra loro ? Esiste una rete che le
unisce ?
Sì, perché esistono dei responsabili che periodicamente li riuniscono e fanno
incontri, seminari, aggiornamenti, scambi di esperienze, ecc. sempre attraverso questa
organizzazione che, poi, è diventa pure dei "padri maestri".
Anche i "padri maestri" hanno lo stesso scopo di educare i
bambini ?
Certo, perché è lintera famiglia che partecipa come nucleo familiare.
Quali sono le coltivazioni possibili in quell'area geografica ?
Sono quelle tipiche di questo clima: il mais, la manioca, diversi tipi di banane,
patate; poi anche culture da vendita come il caffè.
Queste servono per la loro sussistenza, ma non sono tutte destinate ad
essere commercializzate vero?
Anzitutto , bisogna tenere presente che questa gente è molto povera e che a malapena
riesce a fare un'agricoltura di sussistenza; quindi, prima di tutto occorre consolidare
questo tipo di agricoltura, associandola anche al discorso dellalimentazione e poi
cercare di sviluppare questo aspetto in modo che vi siano anche dei prodotti da vendere
che possano costituire un reddito per loro.
C'è uno scambio fra le coltivazioni effettuate fra una comunità e
l'altra, oppure no?
Finora no, ma in futuro è possibile. Noi vorremmo soltanto innescare dei processi che
però, in seguito, devono essere portati avanti dalla gente stessa. Sono loro, in prima
persona che devono sentirsi protagonisti. Anzi credo che in questi posti che ho visitato
ci siano tutte le condizioni perché ciò avvenga, proprio perché come ho detto
prima, c'è già una formazione di base che è stata svolta dall'Associazione delle
"MADRI MAESTRE". Credo perciò che si possa realizzare un progetto davvero utile
e fruttuoso a tutti gli effetti.
METTIAMOCI GLI OCCHIALI ROSA |
Ringraziamo tutti coloro che hanno partecipato attivamente alla vendita di torroncini e agendine a favore del prossimo progetto in Panama; siamo grati - fra gli altri - all'Associazione culturale "Pandora" per aver voluto devolvere l'introito di una visita d'arte, guidata, a beneficio delle attività del nostro organismo. (Il resoconto "numerico" delliniziativa sarà pubblicato nel prossimo numero.) Abbiamo letto ultimamente su una rivista
una lettera di cui pubblichiamo uno stralcio interessante. Forse i problemi del Rwanda hanno beneficiato di una maggiore divulgazione in questi anni e quindi hanno un maggiore impatto emotivo; ma non dimentichiamo che oggi tanti di quei problemi che affliggono quel paese e quella popolazione sono ricaduti su di un popolo, quello congolese, che non ne è certo la causa". Pietro Balleo, ambasciatore d'Italia nel Congo - Kinshasa
Siamo lieti di constatare che l'ambasciatore Bollea non esiti a mettersi dalla parte di quanti sperano fiduciosamente nell'apporto di giovani volontari nei paesi in difficoltà. Ci piace pure la sua presa di posizione che lo rende solidale con il popolo presso il quale rappresenta l'Italia. Cogliamo l'occasione per augurare ai tanti nostri amici della Repubblica Democratica del Congo una vera rinascita per il loro paese in questo nuovo anno. |