La corrispondenza di Antonio Gramsci 1908-1937 in reteDonatella Di BenedettoIl progetto di informatizzazione, riversamento e interrogazione on line della banca dati del fondo Gramsci fu presentato a Cagliari nel 1997, in occasione del convegno internazionale di studi gramsciani organizzato dalla Fondazione per il 60esimo anniversario della morte di Gramsci. Esso nasceva dalla consapevolezza del valore di strumenti che avrebbero permesso un accesso più ampio e una fruizione allargata e condivisa del patrimonio della Fondazione, sia a livello nazionale che internazionale, con l'obiettivo di raggiungere un pubblico sempre più vasto di utenti. In questo prospettiva, l'archivio di Antonio Gramsci rappresentava sicuramente una priorità assoluta, alla quale in questi anni se ne sono aggiunte altre, quali ad esempio l'edizione elettronica della Guida agli Archivi della Fondazione Istituto Gramsci di Roma, pubblicata a stampa nel 1994 a cura di Linda Giuva, al cui aggiornamento stiamo lavorando, e il riversamento on line della Bibliografia gramsciana, a cura di John Cammett, Francesco Giasi e Maria Luisa Righi, attualmente disponibile on line e presto interrogabile. Infine, di particolare interesse nella prospettiva degli studi gramsciani è la creazione della banca dati degli scritti di Gramsci precedenti gli anni del carcere, il cui progetto è nato nell'ambito delle ricerche promosse per l'Edizione nazionale dell'Opera di Gramsci, e infine la digitalizzazione su CD-Rom del corpus documentario del Partito comunista d'Italia negli anni 1921-1943, già disponibile alla consultazione presso la Fondazione. Ma torniamo al fondo Gramsci. Dal '97 ad oggi il lavoro è andato avanti integrando trascrizioni documentarie, studi e banche dati. Dell'intero archivio (si veda fondo Gramsci), è al momento disponibile in rete l'"Epistolario 1908-1937", costituito di 1653 documenti, in prevalenza lettere, cartoline postali e illustrate con la famiglia, sarda e russa, la moglie Giulia e i figli, la cognata Tatiana e i compagni di partito. La corrispondenza raccolta rappresenta quanto l'archivio della Fondazione conserva; ben di più, Gramsci ha scritto e di ciò si è tentato di dare conto in una sorta di "archivio virtuale" del non posseduto, costruito artigianalmente nella sezione "note". Questa parte ha la funzione di "tenere" il filo della corrispondenza, costituisce una sorta di collante tra le carte conservate nel fondo e quelle materialmente prodotte, spesso edite, ma giacenti altrove, presso i familiari di Gramsci, altri archivi pubblici o privati, o mai ritrovate. Inoltre, tutte le lettere, o descritte in quanto possedute, o citate come riferimento nella parte "note", sono state trascritte nella sezione "testo". Esse sono state pubblicate da Giulio Einaudi editore. Mancano al momento dati descrittivi e testi della corrispondenza del 1923-1924 tra Gramsci, a Mosca e poi a Vienna, e gli altri dirigenti del Partito comunista d'Italia, presente in copia negli Archivi della Fondazione. Tale corrispondenza fu pubblicata per la prima volta nel 1960, nel terzo numero degli Annali dell'Istituto Giangiacomo Feltrinelli e ripubblicata, con l'aggiunta di alcuni documenti, nel 1962 da Palmiro Togliatti ne La formazione del gruppo dirigente del Partito comunista italiano nel 1923-1924. Un aspetto di particolare interesse della banca dati è senza dubbio dato dalla possibilità di vedere gli originali… Sono stati acquisiti infatti in formato immagine oltre 400 degli autografi gramsciani. La visione diretta dei manoscritti, unita allo studio degli elementi intertestuali, in qualche caso ci ha anche aiutato nella ridatazione dei documenti, come nel caso della lettera a Giulia Schucht, datata 20 marzo 1931, in realtà aprile, come si ricava dal confronto con una lettera a Tatiana dello stesso 20 marzo, da lei corretto in aprile. La visualizzazione delle immagini al momento non è disponibile in rete, ma contiamo di attivarla in tempi brevi. Di seguito, vediamo una sintesi sugli altri campi della banca dati. Nella sezione di descrizione archivistica si dà la tipologia di ogni documento manoscritto, dattiloscritto, in originale o in copia. Segue una scheda bibliografica ragionata che aggiorna la bibliografia gramsciana con l'edizione nord-americana e con le ristampe italiane in cui compaiono significative integrazioni. Segue la sezione relativa ad antroponimi, toponimi, enti ed istituzioni. Le ricerche sintattiche e lessicali sui testi vanno a scandagliare tutti i campi attraverso due modalità di investigazione: la ricerca a testo libero su tutti i campi e la ricerca guidata su campi determinati selezionati dall'utente. Le potenzialità della ricerca saranno ulteriormente arricchite dal completamento del lavoro di informatizzazione elettronica delle altre sezioni del fondo Gramsci, sulle quali è stato fatto da tempo l'ordinamento cartaceo, e dalla possibilità di interrogazione simultanea di altre banche dati già disponibili in rete, come la Bibliografia gramsciana. Fondo GramsciNell'attuale struttura archivistica ed elettronica il fondo Gramsci si presenta come un albero, i cui rami si articolano in 4 serie: una Miscellanea "1891-1937", l'"Epistolario", i "Quaderni del carcere" e la serie "Gramsci dopo la morte" a cui è aggregata una sottoserie relativa alla cura e alla pubblicazione dei manoscritti gramsciani, denominata "Trascrizioni ed elenchi". L'intero corpus comprende circa 3000 unità documentarie.Serie Miscellanea "1891-1937" Si tratta di circa 350 unità documentarie di diversa tipologia, relative al periodo scolastico, agli anni del liceo e dell'Università e all'attività politica fino al 1926. Sono qui confluiti gli appunti per la preparazione di dispense per la scuola di partito e anche "Alcuni temi della quistione meridionale", il testo a cui Gramsci lavorava nei giorni precedenti all'arresto. Sono presenti, inoltre, le carte del periodo carcerario, le copie della sentenza del Tribunale speciale, le minute delle istanze; corposa è la documentazione relativa alle vicende giudiziarie e alle cure mediche, con i referti di analisi e visite, le distinte di ricevute di pagamento, le convenzioni con le cliniche, ecc. Serie "Epistolario" 1908 -1937 Oltre all'ordinamento cartaceo è attualmente disponibile la schedatura elettronica dell'intero epistolario, composto di 1653 documenti. Di questi, oltre 400 sono autografi di Gramsci, acquisiti sia in formato immagine che in testo. Fanno parte dell'"Epistolario" anche cartoline illustrate e postali, telegrammi, ricevute di vaglia, in copia originale e riproduzione dattiloscritta. Assai limitato è il numero di documenti in fotocopia e in fotografia. Nell'"Epistolario" sono confluite anche le trascrizioni coeve fatte da Tatiana delle lettere di Gramsci alla famiglia in Sardegna, inviate in copia dalla cognata al partito e a Piero Sraffa. In molti casi la copia manoscritta di Tatiana costituisce l'unico esemplare conservato nel fondo delle lettere di Gramsci ai familiari. Serie "Quaderni del carcere" Comprende i 33 quaderni elaborati tra il 1929 e il 1935. Serie "Gramsci dopo la morte", Sono presenti circa 200 fascicoli inerenti agli anni 1937-1991. Si tratta di materiali relativi alla conservazione, trasmissione e pubblicazione dell'opera di Gramsci. Sono raccolte corrispondenze di Piero Sraffa con i vertici del Pci, e con Carlo Gramsci; è documentato l'arrivo dei libri di Gramsci dall'Urss e la consegna dei libri alla Fondazione. Particolarmente abbondante è la documentazione relativa alla preparazione delle diverse edizioni degli scritti formata in parte dalla corrispondenza tra i vari curatori dell'opera. Sono conservati gli appunti di Sraffa ai manoscritti gramsciani, e una raccolta di ritagli stampa da lui curata sulla morte di Gramsci, con alcune recensioni degli scritti pubblicate tra il 1947 e il 1952. Sono inoltre raccolte testimonianze di dirigenti e militanti comunisti sulla figura e l'opera di Gramsci. Si segnalano infine gli elenchi delle donazioni delle famiglie Gramsci e Schucht all'Archivio del Pci depositato presso la Fondazione. Sottoserie: Trascrizioni ed elenchi Sono conservate le trascrizioni dattiloscritte delle lettere dal carcere, lavoro compiuto negli anni quaranta in Urss da Elena Montagnana Robotti ed Eugenia Schucht sulle base, presumibilmente, delle trascrizioni di Tatiana, per la pubblicazione di un'edizione curata personalmente da Togliatti. Ad esse si sono aggiunte le trascrizioni delle lettere di Gramsci a Giulia del periodo 1922?1926, ritrovate di recente nel corso dell'ordinamento archivistico delle carte di lavoro di Elsa Fubini, curatrice per un quarantennio del fondo Gramsci. Tra i materiali raccolti nella sottoserie vi sono inoltre l'elenco redatto da Tatiana e rimasto incompleto degli argomenti trattati nei quaderni ed un elenco di 322 lettere su cui Togliatti aveva trascritto incipit, destinatario e data di ogni singola lettera. Come è scritto sull' intestazione del quaderno, si tratta di un "elenco lettere/alcune lettere nuove" che comprende le lettere dall'agosto 1922 al gennaio 1937. Ad esso è allegato un appunto di Marisa [pseudonimo di Rita Montagnana] a Togliatti contenente osservazioni sugli errori di trascrizione dell'elenco emerse dal riscontro sugli originali conservati in casa Schucht. L'appunto è datato 16 gennaio 1941. Storia delle fonti. Da Mosca in ItaliaDopo la morte di Gramsci, parte del materiale documentario attualmente conservato, veniva posto in salvo, con l'aiuto di Piero Sraffa e il Pci, da Tatiana Schucht. Tatiana provvide a trasmettere le carte, insieme ai libri e agli effetti personali, alla famiglia a Mosca, dove giunsero nel luglio del 1938. Nel corso del 1941, l'archivio di Gramsci era consegnato dalla famiglia agli archivi del Comintern e, in seguito alla minaccia dell'invasione tedesca, portato a Ufa, capitale della repubblica autonoma di Baskiria, dove in quel periodo l'organismo risiedeva. Successivamente, dopo lo scioglimento della Terza Internazionale nel maggio del 1943, le carte Gramsci tornarono a Mosca, presso l'Archivio centrale dell'Istituto Marx-Engels-Lenin e alla fine del '46 furono consegnate al Comitato centrale del partito comunista russo. Il 12 dicembre 1946 i materiali dell'archivio personale di Antonio Gramsci venivano inviati dal comitato centrale del partito russo al vicecommissario del popolo per gli affari esteri dell'Urss, perché fossero consegnati personalmente a Togliatti, a Roma. A questo proposito si conserva un documento del 13 gennaio 1947, in cui Paolo Robotti da Mosca comunicava a Togliatti "ancora un invio di materiali su Gramsci" (fondo Gramsci, serie "Gramsci dopo la morte"). Nell'aprile del 1950 nasceva a Roma l'Istituto Gramsci, nel quale furono raccolti i libri, gli opuscoli, le riviste tornati dall'Unione sovietica in Italia nel marzo del 1950. Nel Progetto per l'istituzione della Fondazione Gramsci del 6 novembre 1948, all'interno del piano di valorizzazione dell'eredità di Gramsci, figurava l'impegno nella raccolta della documentazione biografica e bibliografica, ma nulla si diceva riguardo ad una eventuale acquisizione e conservazione degli scritti. Questo progetto, presumibilmente, maturò solo più tardi e fu attraverso un lungo processo non certo privo di ostacoli che le carte furono poi depositate presso l'Istituto. Nel 1954 una parte di esse, tra manoscritti dei quaderni e delle lettere, giaceva ancora nella cassaforte dell'ufficio di amministrazione presso la direzione del Pci. Il 30 dicembre 1954 l'Istituto avanzava alla segreteria del Pci la richiesta di trasmissione di quel materiale in luogo più sicuro. Sulla questione tornava Ambrogio Donini in una lettera a Luigi Longo del 28 marzo 1955, comunicandogli il deposito degli originali dei quaderni e delle lettere in una cassetta di sicurezza della Banca Nazionale del Lavoro di Roma. Solo nel 1963 i documenti furono depositati presso l'Istituto. Il 24 giugno 1963, a seguito di insistenze e richieste pressanti da parte di Togliatti, Carlo Gramsci inviava alla segreteria del Pci un elenco di documenti su Gramsci in suo possesso. Si trattava di lettere in fotocopia di Gramsci alla madre, a Carlo e a Grazietta, dal giugno 1924 al dicembre 1932. Ad esse si aggiungevano un quaderno di appunti di fisica e schede di libri della biblioteca di Ghilarza, carte relative al ricovero nelle cliniche Cusumano di Formia e Quisisana di Roma e ricevute delle spese funerarie. È del 4 aprile 1968 un elenco di lettere consegnate da Teresina Gramsci. In quella occasione venivano donate trascrizioni dattiloscritte delle lettere di Gramsci alla famiglia del periodo 1908-1913, relative agli anni del liceo e dell'università. Nel fondo è presente un elenco manoscritto di Mimma Paulesu Quercioli, non datato, di libri riviste e lettere di Gramsci ai familiari del periodo compreso tra il luglio 1927 e il settembre 1933. Nel dicembre 1981 Giuliano Gramsci donava all' Istituto lettere di Gramsci a Tatiana e a Giulia, Sraffa a Tatiana, Camilla Ravera a Giulia, relative agli anni 1927-1938. Lettere di Gramsci a Tatiana, in copia manoscritta della stessa, e 189 lettere di Tatiana, sono state donate da Giuliano Gramsci all'Istituto rispettivamente nel 1985 e nell'aprile 1991. Ulteriori donazioni sono state fatte in questi ultimi anni dalle nipoti di Gramsci, Mimma Paulesu Quercioli e Diddi Paulesu. Il materiale è attualmente in lavorazione. |